Issue 002
FARMER
FLUTE
GLASGOW
Design Culture Dispatch
Three themes at a time
Feed your Obsessions
GREEN REVOLUTION
Il desiderio dell'uomo di controllare la natura è una tematica che attraversa costantemente la storia umana, riflettendo la continua aspirazione dell'umanità a dominare l'ambiente circostante. Questa tendenza è stata alimentata da vari fattori, che combinano necessità pratiche, il desiderio di sicurezza, il progresso scientifico e le ambizioni di potere. Per Nietzsche, la "volontà di potenza" viene interpretata come il desiderio umano di elevarsi al di là delle limitazioni umane, aspirando a una sorta di divinità individuale.
Ad esempio, nella mitologia greca, Prometeo è spesso considerato un simbolo di sfida agli dei e di ricerca della conoscenza divina da parte dell'umanità. La sua offerta del fuoco agli esseri umani simboleggia il desiderio di acquisire poteri divini, inclusa la capacità di controllare la natura. Anche nelle filosofie più contemporanee, come il transumanesimo, si esplora l'idea di migliorare la condizione umana attraverso l'uso della tecnologia avanzata, giungendo a suggerire che l'uomo possa, in un certo senso, "diventare Dio" controllando e modificando la propria esistenza. Il controllo oltre il mero miglioramento delle proprie condizioni diventa quasi un'ossessione per l'uomo in ogni rivoluzione tecnica, con un grande impatto anche sull'ambiente nelle varie fasi della rivoluzione industriale.
La rivoluzione agricola verde degli anni '50 ha segnato un momento significativo, caratterizzato dallo sviluppo di varietà di colture superproduttive che hanno aperto la strada all'agricoltura industriale, una delle tante nuove modalità di controllo dell’uomo sulla natura. Tuttavia, questa transizione ha comportato l'utilizzo massiccio di fertilizzanti, pesticidi e acqua, causando il degrado ambientale e una considerevole perdita di diversità genetica delle piante.
Bruce Eesly, in New Farmer attraverso l'intelligenza artificiale generativa, ha creato un'opera che ricorda gli opuscoli pubblicati dalle industrie agroalimentari negli anni '60. Attraverso questa pubblicazione, Eesly offre una prospettiva unica sulla storia dell'agricoltura e sugli impatti della manipolazione della natura, utilizzando la tecnologia per ritrarre in modo suggestivo lo stile caratteristico di quell'epoca.
Di quale storia possiamo fidarci?






I SWEAR, I REALLY WANTED TO MAKE A "RAP" ALBUM…
La vita si adatta costantemente all'ambiente circostante; è un intreccio di cambiamenti che si sviluppano gradualmente nel corso del tempo. Pensiamo che quasi tutte le cellule del nostro corpo si rinnovino in un decennio, cambiamo come persone emotivamente e culturalmente, eppure, sebbene siamo immersi in un continuo cambiamento, abbiamo spesso difficoltà ad accettare le trasformazioni delle persone attorno a noi.
Circa un mese fa è uscito "New Blue Sun", il primo disco solista di André 3000, rapper degli OutKast. Niente barre, niente rime, solo il suo flauto in 8 tracce. Questo album ci trasporta in uno stato di sospensione, oscillando tra il desiderio di una parte dei fan di ascoltare un nuovo progetto rap e, dall'altra parte, l'abbraccio alla pura sperimentazione musicale. Per chi conosce bene André, sa che l'intreccio di influenze jazz e la ricerca costante di nuovi suoni sono elementi noti del suo bagaglio creativo; nonostante la sua virtuosità lirica, ha sempre esplorato il concetto stesso di rap, spaziando dalle influenze rock fino a quelle ambient. Un esempio di questa ricerca è l'ineffabile ritornello di "SpottieOttieDopaliscious", una linea di tromba senza parole che incarna la sua parte più spirituale.
In molteplici interviste, André ha condiviso la sua ossessione per la musica sperimentale e la ricerca incessante di nuovi suoni. La sua mente è costantemente in movimento, alla ricerca di nuove idee e di nuovi modi per esprimere la sua arte, confermando che, come la vita stessa, la sua creatività è un fluire eterno di cambiamenti e scoperte.
Sono ossessionato dalla musica. È la mia passione, è la mia vita. Non riesco a immaginare la mia vita senza la musica.
Eppure, i fan più affezionati si sono sentiti traditi dalle sue parole.
La gente pensa che io stia accumulando rime, non ho rime del genere... tipo: 'Devo farmi fare una colonscopia.' Di cosa parli nei tuoi rap? 'La mia vista sta peggiorando?'
“New Blue Sun" è molte cose, ma forse una di queste è un tentativo di cambiare i termini della conversazione. Trasformare il gioco in uno spazio completamente diverso per affrontare la sua ossessione, come dichiarato nella prima traccia di questo album:
I swear, I Really Wanted To Make A “Rap” Album But This Is Literally The Way The Wind Blew Me This Time.
.
DO YOU SEE OFF-WHITE?
Negli anni '50, la Gran Bretagna si trovava di fronte a un problema. Gli anni di boom postbellico avevano introdotto milioni di britannici alle meraviglie dell'automobile. Le strade del paese, molte delle quali originariamente costruite per cavalli e carri, semplicemente non potevano gestire il nuovo flusso di mezzi. Per complicare ulteriormente le cose, i comuni erano responsabili della fornitura della propria segnaletica, il che significava che un automobilista in poteva superare i confini della contea e vedere direzioni, avvertimenti e avvisi completamente diversi.
Per risolvere il problema delle strade congestionate, la Gran Bretagna aveva bisogno di autostrade ad alta velocità simili a quelle americane. Ma per mantenere la circolazione libera da incidenti, avrebbe avuto bisogno di una segnaletica coerente e unificata. Il compito di sviluppare tale segnaletica fu affidato a Margaret Calvert. Calvert, all'epoca assistente del designer Jock Kinneir, aveva già collaborato con Kinneir per progettare la segnaletica dell'aeroporto di Gatwick. Tuttavia, sarebbe stato il lavoro sulla segnaletica inglese insieme al carattere "Transport" — ancora in uso dopo mezzo secolo — a renderli estremamente noti in tutto il mondo.




All'inizio degli anni '60, Kinneir e Calvert furono incaricati di creare un'identità altrettanto "sobria" per il sistema ferroviario britannico. Il loro carattere, "Rail Alphabet", doveva fornire ai viaggiatori una chiara e efficace distinzione dalle affollate pubblicità che circondavano i cartelli delle stazioni. Rail Alphabet, anche per l'uso negli aeroporti, era disponibile in sei pesi. Il peso più pesante di Rail Alphabet era chiamato "Black". Il peso più leggero di Rail Alphabet invece era l’"Off White". Vi ricorda qualcosa?
Nel 1964, la Kinneir Calvert Associates (Calvert, ora non più assistente ma socia nell'azienda) fu incaricata dagli operatori del nuovo aeroporto di Glasgow di creare "un sistema flessibile, che potesse essere facilmente ampliato e adattato alle mutevoli condizioni e necessità". Il sistema includeva delle lettere bianche ("le stesse usate per British Rail") e, soprattutto, un simbolo modernista ad alto contrasto, "reminiscenza della Croce di Sant'Andrea, con frecce che puntano dentro e fuori".
THE ART OF REMIX
Durante il suo periodo presso Off-White e Louis Vuitton, Virgil Abloh era ossessionato dall'iconografia e dalla cultura britannica. Abloh, laureato in ingegneria civile con un master in architettura, si nutriva della passione per entrambe le discipline. Tenendo conto del suo percorso di studi è difficile credere che non sia entrato in contatto con il lavoro di Margaret Calvert, figura chiave insieme a Dieter Rams, Massimo Vignelli e Charles Eames nell'ambito del pensiero progettuale. Considerando anche il riconoscimento di Abloh per Rams, diventa arduo pensare che non avesse almeno incrociato il lavoro di Calvert prima di lanciare Off-White. Come per la musica, l’arte o il design, una delle abilità sta nel riutilizzare dei riferimenti per farli propri.
In molti concordano sul fatto che l'identità di Off-White sia una delle più potenti realizzate in questi ultimi anni, perché è riuscita a coniugare continuamente riferimenti storici e culturali nel mondo dello streetwear come nessun altro prima d'ora. Il mondo della moda è pieno di designer che trovano ispirazione nel mondo della cultura. La capacità di Abloh spaziava dalla musica all'arte, campionando, riutilizzando e reinterpretando opere di successo, proprio come avviene nel mondo del rap, ma anche nell'applicazione delle nuove intelligenze artificiali generative.
Quindi, remix!













